Vita vissuta dal basso – 21 marzo, una scommessa

–  Per noi booklovers è così! Anche se abbiamo già dei libri da leggere, continuiamo a comprarne, perché ogni giorno ne escono di nuovi, e di belli, e allora …

– … Allora siete stupidi.

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Perdonate il disordine della mia nuova libreria. I libri che devo leggere sono quelli che iniziano in fondo a destra. Voi ne vedete cinque, ma riempiono tutta la mensola.

Buongiorno Visionari.

Avete presente il 21 marzo? Sì, il giorno di arrivo della primavera.

Ebbene, per festeggiare l’inizio della bella stagione, IBS (che come sa chi mi segue è il mio pusher di libri preferito) ha deciso di mettere 308 ebook in offerta.
TRECENTOOTTO EBOOK! Una manna per me!… che quel giorno ero in modalità parsimoniosa.
Tanto da dirmi “Compro solo se c’è qualcosa della mia wishlist”.

Nel giro di un’ora avevo sette schede aperte, una sola delle quali appartenente a un ebook che effettivamente era in wishlist. Le altre erano di libri appena scoperti, ma che sarebbero stati nella mia lista desideri se solo ne avessi saputo l’esistenza.

Cercando aiuto, o almeno un pizzico di empatia, ho chiesto alla collega al mio fianco cosa fosse meglio fare (comprare tutti, perché in fondo sarebbero potuti essere tra i desideri? oppure attenermi alla mia decisione iniziale?), ottenendo in risposta un “Oh, Claudia!” seguito una risata. Chissà cosa ci trovava di divertente.

Intanto, l’altro mio collega che passava di là, attirato da tanta ilarità, si è voluto intromettere, ne è nata una discussione e … beh, potete leggere all’inizio di questo post come è finita.

In giapponese si chiama “tsundoku“. È l’accumulo compulsivo di libri che tutti i booklovers e i bookbloggers conoscono, che genera sensi di colpa (ma anche no) e che non si può curare.
Si sa di accatastare volumi su volumi, ma non se ne può fare a meno, perché tra le tante storie uguali ce ne sono alcune che meritano assolutamente – e sono tante.
Si entra in libreria, decisi a non comprare niente e si esce con almeno un libro.

… Diranno che non è una malattia, ma a me pare tanto di essere Becky Bloomwood in Brandon di “I love shopping”, con l’unica variante del settore in cui avvengono i miei acquisti sconsiderati!

Senza considerare che, con l’arrivo del ToliToni, la cosa è peggiorata: chi mi protegge dai libri virtuali a 99 centesimi che la Newton Compton decide di mettere in saldo in blocco? Dalle nuove uscite a neppure 3 euro? Da quel libro che ho sempre desiderato scontatissimo? Da quello ormai fuori produzione in cartaceo ma ancora “vivo” in digitale?

Pensandoci bene, però il mio collega ha ragione. No, non sono stupida, ma comprare libri per poi non leggerli è una mancanza di rispetto verso i volumi stessi. Insomma, li voglio tanto e poi li abbandono?
… Certo, magari una giornata di 48 ore aiuterebbe, ma almeno posso provare a leggere di più.

O a comprare meno libri.

Insomma, il 21 marzo, giorno di inizio della primavera, ho fatto una scommessa con me stessa: non comprerò nuovi libri fino a quando non leggerò tutti quelli in mio possesso, cartacei e digitali. Secondo voi quanto durerò?

Fatemi sentire il vostro supporto, e ditemi se ci avete mai provato!!

2 pensieri su “Vita vissuta dal basso – 21 marzo, una scommessa

  1. Beh, acquistare un libro è comunque un gesto di amore e interesse nei suoi confronti, certo ci vuole tempo per leggerli tutti, ma vuoi mettere la tristezza e lo sconforto che possono aggredire un volume che nessuno vuole?? Questa è cattiveria!
    Io sono con te, leggere è sempre un investimento, poniti degli obiettivi più stringenti così magari riuscirai a leggere i libri che hai più in fretta e ti sentirai meno in colpa…..

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