CineLetture #002 – “Warm Bodies”

Buonasera Visionari!

Oggi, come ogni giovedì (tradizione inaugurata la settimana scorsa, ma va beh), si parla di letture e cinema.

Il tema di questo giorno è “Warm Bodies” – libro ad opera di Isaac Marion (che io pensavo fosse una donna che si firma al contrario invece è un uomo con tanto di barba …), film per la regia di Jonathan Levine con Nicholas Hoult nel ruolo di R, il protagonista, e Teresa Palmer in quello di Julie, la donna di cui è innamorato.

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Copertina del libro

“Mai avrei pensato di potermi innamorare così tanto di uno zombie” .
(Stephenie Meyer)

Dopo “La Fiera delle Vanità” avevo bisogno di qualcosa di meno tragico, più veloce da leggere e con meno fatica rispetto allo schermo del cellulare … Così, approfittando del ToliToni improvvisamente rinsavito, mi sono buttata su “Warm Bodies”, libro che dormiva dall’inizio dei tempi all’interno del lettore (cioè da quando l’ho comprato …) e che ancora prima aveva vegetato nel mio pc senza che mi degnassi di aprirlo.
Comprato sull’entusiasmo del momento?
Sì. Avevo visto il film e avevo pensato di procurarmi l’ebook, peccato che con esso mi ero spoilerate anche tutte le differenze … E il film, una volta tanto, sembrava più interessante.

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Locandina del film

Comunque mai fidarsi delle apparenze, no? Con questa idea in testa ho iniziato la lettura, finendola nel giro di due giorni (perché andavo lenta. Ci vogliono al massimo due ore, se vi piace il genere) e infine rimanendo convinta che sì, è meglio il film.

La storia riguarda R, zombie che non ricorda la sua vita passata (si chiama così proprio perché gli sembra che il suo vecchio nome iniziasse con la “R”). Come tutti quelli della sua specie ha una camminata lenta, fa fatica a parlare, e adora i cervelli. È proprio mangiando uno di questi, precisamente quello di un ragazzo di nome Perry, che fa la conoscenza della fidanzata della vittima, Julie, e decide di portarla in uno dei tanti luoghi in cui sono radunati gli zombie e dove lui stesso vive (l’aeroporto), prendendola sotto la sua ala protettiva e difendendola da chiunque l’attacchi.
È il cervello di Perry che lo fa ragionare così o R è diverso da tutti gli altri? Julie non lo sa, ma, spaventata, lo segue, e scopre che lo zombie vive in un 747 attorniato da tante vestigia del tempo che fu, compresi vecchi vinili di Sinatra …

Il libro è molto scorrevole. Il narratore è lo stesso R, che magari a parlare non sarà un granché, ma a scrivere sì, perché il racconto è alquanto ironico (specialmente quando parla della sua condizione). All’inizio di ogni capitolo ci sono raffigurazioni di organi umani, vene e arterie tratte da un libro di medicina, e ammetto che ancora mi chiedo perché … A volte la trama risulta un po’ assurda (specialmente verso la fine, quando il protagonista e Julie si baciano … e non vado oltre, perché sarebbe troppo spoileroso) e infatti nel film la parte finale è stata quasi completamente cambiata – rendendola più “normale”.
L’idea della narrazione in prima persona deve essere piaciuta a Levine, visto che anche nel film è lo zombie che parla di sé e della sua storia. Alcune parti mi sono parse un po’ allungate rispetto alla storia originale, ma non sono mai risultate pesanti, e quando durante la “trasformazione” di R sono risuonate le prime note di “Pretty Woman” sono scoppiata a ridere!

(ve la metto qui, ATTENTI ALLO SPOILER!!!)

R sembra sia uno zombie giovane: morto (o infettato) quando era un rampante uomo d’affari  – lo si deduce dall’abbigliamento, specie la cravatta, che dopo l’apocalisse non viene più indossata, orpello inutile – non è comunque in stato di decomposizione anzi, è pure piuttosto carino (e Nicholas Hoult lo interpreta alla perfezione, in quanto a bellezza. Purtroppo però, il film ha cambiato l’abbigliamento al nostro protagonista, per renderlo più appetibile e più “giovane”).
Diversamente da lui, agli opposti, ci sono gli Ossuti, ovvero i capi della congregazione, composti solo da ossa e da un ronzio insistente che non si capisce da dove venga. Presumibilmente hanno costruito la comunità dell’aeroporto, imitando quella umana: ci sono edifici pubblici (chiesa, scuola), vengono celebrati matrimoni e affidati bambini come figli (in quanto gli sporadici rapporti sessuali tra zombie sono sterili).
Questo è un aspetto che nel film non viene rappresentato, peccato … Ma forse perché lo stesso R si sposa con una sua simile, e come ho già detto, nel film è troppo giovane per un matrimonio – o forse io ho idee antiquate.

Teresa Palmer è una Julie molto tosta e convincente, promossa a pieni voti! Il suo personaggio nel libro non è che mi ispirasse molta simpatia, invece nel film mi è piaciuta alquanto. Devo riprendere qualche lavoro della ragazza, magari l’horror da poco uscito … Ma sto divagando. Devo dire che è fortunata ad avere un padre come John Malkovich!!

Spero di essere stata esaustiva.
Voi avete mai letto il libro o visto il film? Lasciatemi un commentino!!

E fatemi sapere anche se siete fan di Hoult come me xD

A domani!

 

3 pensieri su “CineLetture #002 – “Warm Bodies”

  1. Ciao!
    un tag sui libri per te ❤

    Book Tag – Giochiamo con i libri!

    Conosco questa storia, ci sono dei passaggi del film che ho trovato poco convincenti.
    Ad esempio mentre lei parla con lo zombie del suo fidanzato defunto, mi pare quando si nascondono dentro l'aereo, e gli dice tipo “Era infelice è quasi un bene sia morto”
    Ero un po’ tipo O_O

    Ora non ricordo la frase esatta, l’ho visto quasi due anni fa, ma il senso era quello.

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      1. Figurati! Fallo quando vuoi.
        Guarda, è passato davvero tanto tempo, ricordo solo che è rientrato tra i godibili passatempo/niente di speciale.
        Finora tra gli ya niente batte la trilogia di Jospehine Angelini e Shadowhunters.
        (A parte il mio ovviamente 😛 😛 😛 , scherzo!)

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